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L'inizio

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L’ AudiTT non è solo una delle auto più belle in produzione, una delle più desiderate e ammirate. E’ anche il sogno di una passione fatta realtà…
La storia inizia da quel sogno, con la presentazione dei primi due prototipi nell’autunno del 1995, al Salone IIA Francoforte il Coupe’ e pochi mesi dopo al Tokio Motor Show della Roadster. Negli anni precedenti l’Audi aveva presentato i prototipi di due coupe’: la prima con l’impressionante  AVUS con 509 cavalli e una velocita’ di oltre 340 Km/h, un corpo in alluminio che faceva pensare ai bolidi della Auto Union degli anni 30, le Frecce d’Argento. Il secondo era una Quattro spyder con un motore da 174 cavalli che catturo’ l’immaginazione di migliaia di potenziali clienti con fecero subito dei preordini. Sfortunatamente la  Quattro spyder non fu messa in produzione perche’ non era stata ideata per essere costruita su una piattaforma gia’ esistente e la creazione di un nuovo chassis e di altre parti essenziali avrebbero lievitato il costo della macchina fino a farlo diventare cosi’ alto che probabilmente non avrebbe mai avuto un successo commerciale. Ma la voglia di avere una Audi sportiva era pero’ troppo grande per il management della Casa dei  4 Anelli. Costruire una sport car di carattere su una base esistente divento’ il sogno dei designer Audi. Fu il  Dr. Franz Josef Paefgen a presentare i disegni di un progetto roadster basato sullo chassis accorciato della A3 fatti da Freeman Thomas. Era maggio del 1994, la nuova  Audi prendeva forma. (foto 1)

Il primo disegno fece crescere il desiderio non solo di realizzare uno splendido concetto di roadster ma anche la produzione del coupe’ (foto 2).

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In questo modo la realizzazione dei due modelli avanzo parallelamente, pensando per entrambe che lo spirito dovesse essere quello del piacere della guida e la velocita’, la bellezze delle forme e l’innovazione tecnologica, della quale l’Audi era già una delle prime al mondo grazie alle sue auto in alluminio e alle quattro ruote motrici. La bellezza del design futuristico e il piacere di dettagli ripresi dal classico come il tappo del serbatoio carburante in alluminio fissato alla carrozzeria con viti a esagono incassate che veniva ripreso dalle bocchette dell’areazione all’interno della vettura, davano un tocco creativo che faceva pensare al periodo “Bauhaus“. Fu cosi’ che un piccolo team composto da  Freeman Thomas,  Ralf-Gerhard Willner e due modellisti del team di  Manfred Schotzer si misero al lavoro sui modelli a un quarto di scala che nel giro di due mesi presero forma. Dopo che un certo numero di modelli fu pronto, furono presentati a Presidente dell’Audi, Ferdinand Piech.
Mi piace”, fu il commento del capo supremo. In agosto si unisce al gruppo di lavoro  Romulus Rost con il compito di ideare gli interni. Dopo una visita di un paio di mesi al  American Audi Design Studio di  Simi Valley,  Rost torna con una pila di disegni degli interni della nuova Audi…(foto 3)

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Durante la ricerca della perfezione, il team lavorava con un costante sottofondo musicale di  Jimi Hendrix,  Frank Zappa e  Miles Davis. Se questo possa aver influenzato il lavoro non e’ possibile da stabilire oggi, ma certamente ha contribuito in un certo modo alla personalita’ della  TT. (foto 4)

Nel marzo 1995, il primo modello in scala con interni ed esterni e’ pronto: e’ il coupe’ e appena lo stampo viene fatto, si toglie il tetto e anche il roadster e’ completato.

fine prima parte

a seguire la seconda parte

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